Roma, 1° agosto 2013
“Qualora inoltre non fossero sufficienti i 500 milioni di dollari stanziati dalla Costa Crociere per il recupero e la rimozione in sicurezza del relitto – prosegue Realacci -, è comunque necessario che le risorse aggiuntive siano comunque a carico della società armatrice. Data la sua vicinanza, se i lavori di adeguamento del Porto di Piombino procederanno con tempi compatibili con quelli dello smaltimento della Concordia, è auspicabile che il porto di destinazione e smaltimento del nave sia proprio quello di Piombino. Vista la lentezza con cui sarà trasportato il relitto, infatti, mal si concilierebbe il raggiungimento in sicurezza di altre mete più lontane”.
Ufficio stampa On. Realacci