Roma, 29 settembre 2014
“Se oggi finalmente si apprende che il
commissario straordinario dell’Ilva Gnudi ha chiesto alla magistratura milanese
di ‘sbloccare’ i fondi sequestrati ai Riva nell’ambito dell’indagine milanese,
è perché proprio questa è una delle ipotesi previste dalla normativa vigente - in particolare
dalla legge di conversione del decreto Competitività. Nell’utilizzo dei fondi va data priorità al
risanamento ambientale dell’acciaieria di Taranto che
è inscindibilmente legato al futuro produttivo dell’impianto. Come ho
avuto modo di dire in altre occasioni, infatti, non è pensabile alcuna
soluzione di innovazione e futuro produttivo per l’Ilva se vengono disattesi
gli impegni sul risanamento ambientale, condizione necessaria per dare futuro
all’impianto: simul stabunt, simul cadent”, così Ermete Realacci, presidente
della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commenta
la notizia che il commissario Gnudi ha fatto richiesta di sbloccare i fondi
sequestrati ai Riva.
Ufficio stampa On. Realacci