Roma, 11 febbraio 2014
“E’
opportuno che in futuro materie importanti come quella delle bonifiche non
vengano trattate in decreti omnibus, che non permettono un
serio esame delle commissione competenti, indeboliscono il ruolo del Parlamento
e non producono buone leggi. Grazie a un emendamento riformulato all’art.4 di
cui sono primo firmatario e che ho presentato insieme ad altri colleghi, è stato evitato il rischio sanatoria sulle bonifiche. L’emendamento, approvato
ieri sera dall’Aula ad ampia maggioranza, a differenza di quanto previsto nella
formulazione iniziale dell’art.4, conferma il
principio del ‘chi inquina paga’ e recepisce la condizione che aveva posto la
VIII Commissione Ambiente della Camera nel suo parere al decreto Destinazione
Italia. L’articolo 4 del decreto nella formulazione iniziale apriva al pericolo,
segnalato anche da Legambiente, che le transazioni per le bonifiche sottoscritte
tra coloro che hanno inquinato e i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo
Economico potessero rappresentare una sorta di sanatoria sulle attività di bonifica
e messa in sicurezza. Mentre l’emendamento
approvato ieri sera dall’Aula precisa che la revoca dell'onere reale per tutti
i fatti antecedenti all'accordo di programma è subordinata al rilascio della
certificazione dell'avvenuta bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati
da parte dell’Arpa, come previsto dall’articolo 248 del Codice Ambientale. Specifica
anche che i fondi previsti nel provvedimento non potranno essere utilizzati dai
responsabili dell’inquinamento per attuare le bonifiche né la messa in
sicurezza dei siti, ma sono destinati solo a favorire la riconversione
industriale e quindi lo sviluppo economico dell’area. Un cambiamento necessario,
che è stato possibile grazie al contributo del ministro Orlando, alla
collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico e all’impegno anche delle
forze parlamentari di opposizione, come il M5S e Sel ”, così
Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori
Pubblici della Camera, sul via libera della Camera al Destinazione Italia e all’emendamento
correttivo sulle bonifiche che ristabilisce il principio del ‘chi inquina paga’
sventando il rischio di una sanatoria sulle bonifiche.
Ufficio stampa On. Realacci